Esiste un legame profondo tra il cibo e la storia e le tradizioni dei nostri territori, una gamma inconfondibile di gusti, sapori e profumi e un’incredibile varietà di piatti e di ricette diverse che non hanno eguali. Un suggestivo itinerario tra arte e cultura, parchi archeologici e deliziosi centri storici, natura e paesaggi incontaminati, in cui il vino e i prodotti tipici sono voce narrante di questo territorio riccodi storia, miti e tradizioni.
Il cioccolato di Modica IGP, il miele di carrubo e quello di timo, il “Ragusano DOP”, la provola iblea, il Cerasuolo di Vittoria DOCG, la carota novella di Ispica (IGP), l’olio Monti Iblei DOP, il pomodoro di Pachino IGP, il fagiolo dolce di Scicli, la fava cottoia di Modica, il sesamo di Ispica sono solo alcune delle tante specialità che arricchiranno di gusto un’offerta pressoché unica, in grado di legare food, cultura e ambiente in un mix inscindibile.
Non resta che lasciarsi trasportare in un’esperienza multisensoriale. Si comincia con la pasta, quella preparata in casa per i pranzi della domenica, in ossequio alle tradizioni, come gli ‘ngallini, i ravioli ripieni di carne e i ravioli di ricotta in due varianti: la prima con la farcia di ricotta e zucchero e la seconda con ricotta e maggiorana, entrambe condite con un sugo di maiale, la principissedda con il sugo di San Giuseppe a Santa Croce Camerina, una pasta condita con salsa di pomodoro, chiodi di garofano, cannella e foglie di alloro ma anche i cavati, grandi gnocchi rigati conditi sempre con un sugo di carne.
Tra i secondi, la carne di maiale, sottoforma di costata ripiena, di salsiccia o di gelatina, la liatina, ma anche la gallina riempita, iaddina cina, con riso condito, cucita e lessata, la trippa alla ragusana, preparata a strati, i turcinuna (involtini di interiora di agnello marinati con prezzemolo, pepe, sale, cipolla, spezie varie) e il coniglio alla Pattuisa, cotto con salsa di pomodoro, verdure a pezzetti, cipolla, aglio, peperoni, melanzane, carote, sedano e cuori di carciofo. Ed ancora fritturine di pesce, polpo e patate nei porticcioli.
O ancora le specialità da forno il pane, le focacce e la scaccia, tipica delle feste natalizie, una focaccia condita con verdure, olive nere, melanzane, ricotta e salsiccia, pomodoro e cipolla; o la‘mpanata, una torta salata pasquale ripiena di carne d’agnello, in cui la carne viene cotta direttamente all’interno dell’impasto e lo sfogghiu, una millefoglie farcita con ricotta e salsiccia.
Tra i formaggi spicca il “Ragusano D.O.P.”, un caciocavallo di latte vaccino, di antichissima tradizione. Pare, infatti, che la sua produzione sia iniziata intorno al 1400. Ed ancora ottime ricotte, gustose “provole iblee” fresche e stagionate, tomini di latte vaccino e pecorini in in diverse stagionature e si chiude in bellezza con mozzarelle e ricotte di latte di bufala.
Tra i dolci, in prima fila i biscotti, i mucatoli farciti con frutta secca di vario tipo, o gli affucaparrini, gli “strangola preti”, biscotti duri prima lessati e poi ripassati in forno, o i più particolari impanatigghi di Modica fatti con pasta frolla ripiena di cacao, carne di vitello tritata, zucchero, cannella e mandorle.
Ma questa è zona di ricotta, imperdibili quindi i cannoli ripieni e le cassate. Ed in estate l’immancabile ranita ‘i mennula, la granita di mandorla con la briosche con il tuppo.
Senza dimenticare torte alla frutta come quella al mandarino e il rinomato cioccolato di Modica IGP, ciucculatta muricana, in dialetto locale. A differenza delle varietà “comuni” del cioccolato, quello modicano viene lavorato a freddo, ovvero non viene sottoposto al concaggio. La caracca, ovvero la miscela dei semi di cacao viene scaldata fino a 40°C. La temperatura, molto bassa, fa sì che all’aggiunta dello zucchero si crei una consistenza granulosa, poiché questo non si scioglie nel burro di cacao, ma si mantenga stabile.
Spostandoci verso le coste c’è la cucina dei borghi marinari, dove il tempo sembra essersi fermato, dove assaggiare i gustosi risotti con pesce o i tradizionali spaghetti in salsa moresca, sciclitani, un primo piatto che affonda le sue radici addirittura al secolo XI d.C., o ai frutti di mare, ed il pesce fresco.
Ma un buon cibo va accompagnato con dell’ottimo vino. Un connubio imprescindibile che con il passare del tempo si è trasformato in un’arte unica.
Qui il principe dei vini è il Cerasuolo di Vittoria, unico DOCG della Sicilia, dal sapore pieno, fruttato, e dal color ciliegia che assieme al Frappato è quello che rappresenta maggiormente la zona.
I coniugi Puglisi sono sposati da più di 40 anni, si sono conosciuti a Modica in occasione della Festa di Santa Maria delle Grazie e da allora non si sono più separati. Con devozione e fatica quotidiana conducono un’azienda agricola sita sul territorio modicano e commercializzano al dettaglio i prodotti del loro lavoro allietando i palati di tutta la provincia.
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